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Antigone

Antigone

regia Luca Maria Michienzi
coordinamento Artistico Pino Michienzi
scene e Costumi Anna Maria De Luca
costumi Anna Maria De Luca
musiche Amedeo Lobello
Soprano Giovanna Massara
fonico Nello Zangari

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Tredici ragazzi dell’I.T.C. “Grimaldi” di Catanzaro stravincono alla finalissima della Rassegna Nazionale “Grifo d’oro” di Partanna VII edizione, con “Antigone” di Sofocle aggiudicandosi tre premi.
Dopo una prima selezione che consentiva solo a 15 scuole su circa duecento provenienti da tutta Italia, di esibirsi in concorso tra aprile e maggio, l’Istituto Commerciale si posizionava tra i quattro finalisti.
Portano a casa il prestigioso Premio Speciale “Rocco Chinnici”, trofeo consegnato dallo stesso Presidente della Fondazione intestata all’illustre magistrato assassinato dalla mafia. Ancora, il I° Premio “Migliore Istituto Superiore” condiviso ex aequo con “Rugantino” del Liceo Scientifico di Leonforte. Infine, il Premio assoluto su tutti i lavori partecipanti, assegnato per “Migliore Scenografia e Costumi”. Tirando le somme, la scuola catanzarese risulta essere la più premiata tra tutte quelle intervenute.
Ricco bottino, dunque, per il “Grimaldi”, diretto dalla preside Annamaria Fedele che ha voluto affidare i suoi ragazzi agli esperti di teatro, Luca Maria Michienzi che ha curato la raffinata regia evidenziando il senso profondo della tragedia e l’attualissimo dualismo che pone tra leggi morali e leggi civili; Anna Maria De Luca che ha disegnato e preparato materialmente scene e costumi; e Pino Michienzi che ha adattato il testo insieme a Luca e ha coordinato il laboratorio.

Motivazione della Giuria

“… la rappresentazione dell’Antigone, grazie alla guida di un’accorta regia, ha saputo amalgamare in successione corale sapienti dialoghi con calibrate espressioni corporee, soffermandosi sulle sofferenze che l’individuo è costretto a superare a causa della irrazionalità delle passioni umane.”

NOTE DI REGIA

La lettura del dramma spinge proprio nella direzione dell’agire umano secondo quelle che Sofocle definisce “leggi non scritte” ovvero principi di rispetto e di pietà verso l’altro. Se sia cioè più importante adeguarsi alle leggi dello Stato o perseguire eroicamente un ideale etico e morale secondo l’arbitrio individuale che si fonde con l’ideale di fede verso principi di umanità e di pietas che il testo greco ci consegna come eredità del nostro vivere comune e civile. Ed è attraverso l’interpretazione dell’infinita discussione che i giovanissimi allievi del “Salesiano” di Soverato, alla loro primissima esperienza con il teatro, dimostrano le loro qualità umane e intellettive partecipando con curiosità ed entusiasmo alla preparazione di “Antigone”, convinti di abbracciare i valori profondi e i messaggi espressi nella tragedia sofoclea dando il meglio di loro stessi convinti della bontà del progetto teatrale.

Emblema di questa interpretazione è il commovente e drammatico epilogo realizzato scenicamente, in chiave originale e nuova: Creonte, che ha perso le cose più preziose cioè i suoi cari, morti per il suo “insensato decreto”, con al fianco i cadaveri di Antigone e di Emone, il più giovane dei suoi figli, scaraventa lontano da sé lo scettro reale e compie il rito funebre seppellendo con una manciata di terra entrambe le spoglie, proprio quel rito che era stato la contesa tra due fondamentali principi.

Sottolineano il rigore etico di questa versione di Antigone, oltre che l’esaltazione dei dialoghi e l’alto valore tecnico-artistico di pregevole fattura, anche il lavoro eseguito per scene e costumi da AnnaMaria De Luca, che inventa una scena di ampio respiro dove il trono di re Creonte, rosso, simbolo di un potere arrogante e sanguinario, grandeggia su una gradinata racchiusa tra possenti marmoree colonne. Si intrecciano qui, e nell’ampio cortile antistante, dialoghi e canti dei vari personaggi della vicenda, i cui costumi si allineano al rigore della scena e alla cui realizzazione ha partecipato un affiatato gruppo di allieve .

Coronano il tutto le belle musiche originali di Amedeo Lobello che molto bene si fondono con le parole sofoclee.

Pino Michienzi, infine, supervisore e coordinatore artistico, realizza una snella riduzione del testo, con una contaminazione in lingua calabrese in forma di ballata del personaggio della Guardia, che assume così un elegante e ricercato aspetto popolare.

 

Il Preside Prof. Antonio Ligato, il Direttore don Tobia Carotenuto e il Responsabile del Progetto prof. Saverio Candelieri, hanno fortemente creduto in questa idea avvicinando i loro studenti per la prima volta al Teatro, e soprattutto condividendo il concetto che questa esperienza sicuramente li arricchirà come individui e aprirà loro orizzonti nuovi ad una rilettura del modo di intendere la scuola, non solo cioè come luogo di formazione di competenze ma anche come spazio libero per l’affinamento della persona sotto il profilo più intimo, sensibile e creativo.

Luca Maria Michienzi

 

regista