I luoghi che vorrei

I luoghi che vorrei

I luoghi che vorrei

con Anna Maria De Luca, Luca Maria Michienzi, Amalia Lostumbo, Francesco Gallelli
ideazione e regia Luca Maria Michienzi
organizzazione Luca Napoli
foto di scena Luna Loiero e Antonio Pittelli | FerMentis

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Percorso poetico ideale per i borghi storici, ma adattabile a qualunque contesto, della durata di circa 45 minuti.

Un viaggio alla scoperta dell’essenza della Calabria attraverso alcune delle sue voci migliori: Alvaro, Argiroffi, Costabile, Curcio, Michienzi, Rèpaci.

L’esperienza è adatta ad un pubblico di estrazione eterogenea, giovani e meno giovani, di provenienza regionale ed extra-regionale. Lo spettatore locale riconoscerà le sue radici e la sua cultura, ma l’excursus di argomenti trattati dai celebri pensatori calabresi riguarda la vita di tutti: natura e paesaggio, famiglia e comunità, sogno e realtà.

Rassegna Stampa

luoghi che vorrei guardavalle gazzetta 24.07.22 cut

I luoghi che vorrei in Tournée

04 settembre 2022

TAURIANOVA (RC)

Centro storico

12 luglio 2022

GUARDAVALLE (CZ)

Contr_ora

Contr_ora

Contr_ora

un progetto di Kollettivo Kontrora
drammaturgia Giovan Battista Picerno
regia Francesco Aiello
con Francesco Aiello Antonella Carchidi
direzione tecnica Jacopo Andrea Caruso
musiche originali Nafta Punk
foto di scena Luna Loiero e Antonio Pittelli
produzione Teatro del Carro
con il sostegno di Spazio Precario Autogestito Arrow

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Controra è una donna rinchiusa in casa da un tempo indefinito, succube della propria vergogna, dimentica del proprio passato.

L’unica compagnia di Controra è un’intelligenza artificiale chiamata Samsa che, oltre ad essere la sua connessione con il mondo, detta i tempi delle sue giornate. Il tentativo di raccogliere i cocci del suo io frammentato, condurrà Controra ad inaspettate rivelazioni sul proprio passato e a nuove consapevolezze sulla propria identità.

A peggiorare la situazione di Controra, un uomo: da principio è solo un’interferenza proveniente dalla tv, man mano diventerà una presenza sempre più ingombrante e materica. In conseguenza a tale invasione nella mente di Controra prenderà corpo uno spettro, la rivoluzione.

Rivoluzione in questo caso significherà tendere un assalto alle parti di sé cristallizzate e non aperte al cambiamento.

Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud Recensione Contr ora Letizia Varano 17 giugno 2022

Contr_ora in Tournée

28 ottobre 2022

RENDE (CS)

11-12 giugno 2022

BADOLATO (CZ)

Anteprima - Teatro Comunale

Lorenzo Calogero

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

Lorenzo Calogero

Lorenzo Calogero

La meravigliosa uccelliera

adattamento, elaborazione e regia di Pino Michienzi

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

Lorenzo Calogero, poeta straordinario e particolarissimo, che soltanto dopo la morte l’Italia del miracolo economico scoprì essere una delle più grandi voci del secolo.
Un poeta che va letto o ascoltato con attenzione, con molta rigorosa concentrazione, per essere pienamente compreso e apprezzato.
Autore discolo, introverso, enigmatico, intimista e, per usare un termine comunemente sfruttato, ermetico. La sua poesia non ha clamori vocali: è silenziosa, penetrante, se vogliamo anche malinconica. Quella malinconia che gli fu compagna di vita. Una vita non facile, con la testa sempre dolente, con le patofobie assillanti, ma certo con una fantasia che travalica la logica, la razionalità, per andare oltre, traghettare il pensiero al di là di quei confini pressoché realistici che l’uomo ha stabilito come confini probabili.
Calogero li sconfina con tutto il suo corpo e la sua anima e si avvia in un deserto infinito, dai contorni improbabili, popolato di fantasmi: sconfina nel sogno onirico inteso come soltanto a lui fu dato intendere, nel segno di un naturale trasporto e con una levità trasognata, vellutata, impalpabile che la morte trasferisce a coloro che sono toccati da un dono quasi divino. 

Ecco i giudizi di critici illustri e grandi poeti
Ruggero JacobbiNon si tratta di un poeta interessante,
ma di un poeta eccezionale.
Ferdinando Virdia

Un poeta che senza dubbio rimarrà
come una delle più alte espression
 della poesia italiana e forse mondiale.

Giancarlo Vigorelli Un poeta orfico che ha altezze
degne di Novalis, di Rilke; da noi non
vedo esempi analoghi.
Giorgio Caproni La sua poesia, un vero tesoro rimasto
finora sommerso. (...) non lascia dubbi
sull'autenticità e nobiltà del suo
messaggio, che è quello di una
disperazione ormai così alta, e calma,
da non conservare più traccia di
romantico dolore o di esistenziale
sgomento o tremore. (...)
Il conto con Calogero è stato aperto e
rimane aperto.
Eugenio Montale

Calogero fu dotato di un reale
temperamento poetico.

Mario Luzi Le poesie di Calogero sono un episodio
notevolissimo della nostra storia.
Giuseppe Ungaretti

Lorenzo Calogero, con la sua poesia,
ci ha diminuiti tutti.

LA CRITICA ALLO SPETTACOLO

LORELLA COMMODARO - IL QUOTIDIANO - 27 novembre 2003
"ARDIS, PARTITO IL CARTELLONE. LO START AFFIDATO A MICHIENZI"
Un incontro di presentazione ha preceduto lo spettacolo.
[...] Il programma si snoda in più e più momenti, che comunque danno spazio ai volti culturali calabresi, da Corrado Alvaro a Mario La Cava, da Franco Costabile a Lorenzo Calogero. Ieri sera intanto prima dell’allestimento dedicato a Corrado Alvaro del Teatro del Carro con Pino Michienzi nella doppia veste di attore e regista si è avuto un significativo momento introduttivo [...]

IL QUOTIDIANO - 18 gennaio 2004
"RISCOPRENDO LA CAVA E CALOGERO - DI SCENA MICHIENZI E DE LUCA"
"All’Oratorio del Carmine due serate dedicate ai due autori calabresi"

CARMEN LOIACONO - IL DOMANI - 24 gennaio 2004
"UNA VOCE AI POETI CALABRESI"
"La raffinatezza di Mario La Cava e la malinconia di Lorenzo Calogero"
Prosegue la "missione" della Compagnia Teatro del Carro, "capitanata" da Pino Michienzi e Anna Maria De Luca, che vuole ricordare attraverso dei recital appositamente scritti, i grandi autori della Letteratura calabrese. Tra ottobre e novembre li avevamo già visti alle prese con Corrado Alvaro, Leonida Rèpaci e Franco Costabile. [...]
- La Cava è uno scrittore raffinato e ci lascia un interessante patrimonio letterario con pubblicazioni nella più colta editoria italiana - ha spiegato a tal proposito Michienzi - Di lui diremo, fra l’altro, le meravigliose pagine in cui, da inviato speciale a Gerusalemme, descrive il Processo ad Eichmann. Calogero, è poeta straordinario e particolarissimo, che l'Italia del miracolo economico soltanto dopo la sua morte, ha scoperto essere una delle più grandi voci del secolo. Poeti che vanno ascoltati con rigorosa attenzione per essere pienamente compresi e apprezzati. Soprattutto Calogero, poeta discolo, introverso, intimista e, per usare un termine comunemente sfruttato, ermetico. La sua poesia non ha clamori vocali: è silenziosa, penetrante, se vogliamo malinconica. Quella malinconia che lo portò alla morte nel 1961". Il tutto, anche questa volta sotto forma di recital che, a detta di Michienzi - "E’ la forma più congeniale poiché consente di raccogliere di questi autori i saggi più eloquenti. Pensiamo che questa forma di spettacolo, non deve essere solo un susseguirsi di poesia o di prosa magari sottolineata con l’ormai consunto "sottofondo musicale", o "musica d’accompagnamento". Noi non partiamo dalla loro poesia, ma dalla loro identità di uomini, con le sofferenze, i disagi, le gioie, le riflessioni umane e politiche e quant’altro possa essere utile a rappresentare la loro personalità, il loro essere scrittori o poeti".
Ad accompagnare Michienzi, oltre ad Anna Maria De Luca, ci saranno Luca Maria Michienzi, Amalia Lostumbo e Alfredo Paonessa. [...] Una vera e propria passione quella di Michienzi e De Luca: "Sentiamo la Calabria attraverso la voce di pensatori che l’hanno conosciuta bene e descritta con gioia e dolore, stabilendo un rapporto vero con le proprie radici - spiega Michienzi - Sono costoro che possono guidarci a capire l’humus della propria terra che è fertilità e ricchezza del sentimento, perché più di tanti altri essi sono votati a farci riflettere su fatti e uomini che noi, forse anche per distrazione, non siamo in grado di mettere a fuoco. Sono questi illuminati la vera guida per conoscere noi stessi nella cultura della radice, sono loro con le loro riflessioni che ci indicano strade che a volte noi crediamo impercorribili. Ci indicano una luce diversa che ha la luna a Calalunga o il linguaggio delle nevi nei silenzi aspromontani. Sono essi che ci raccontano, come una favola, crudele o generosa, la storia politica e sociale della Calabria".

p.c. - GAZZETTA DEL SUD - 27 gennaio 2004
"RECITAL SUGLI AUTORI DEL ‘900"
"La Compagnia del Carro all’oratorio del Carmine"

IL DOMANI - 28 gennaio 2004
"VOCE A LA CAVA E CALOGERO"

ANGELA LA GAMMA - IL QUOTIDIANO - 30 gennaio 2004
"OMAGGIO ALLO SCRITTORE MARIO LA CAVA"
"La Compagnia del Carro diretta da Michienzi ha messo in scena all’Oratorio del Carmine "Parole come armi"

c.l. - IL DOMANI - 3 febbraio 2004
"I SUONI E LE IMMAGINI DEI POETI CALABRESI"
"La Compagnia Teatro del Carro prosegue nell’impegno alla riscoperta dei grandi autori della nostra terra"

GAZZETTA DEL SUD - 12 marzo 2004
"DUE RECITAL IN ONORE DI MARIO LA CAVA E LORENZO CALOGERO"

IL QUOTIDIANO - 12 marzo 2004
"SERATA DEDICATA A LORENZO CALOGERO"

Leonida Rèpaci

Leonida Rèpaci

Leonida Rèpaci

L’ulivo che si chiama Calabria

adattamenti e regia Pino Michienzi
interpreti Pino Michienzi, AnnaMaria De Luca, Luca Maria Michienzi, Rosa Elia, Vanessa Curto, Ketty Galiano
scene e costumi Mananà & Roby 4P
musicisti Angelo Pisani, Franco Eco, Bruno Tassone, Sergio Schiavone

ulivo loc

La Compagnia Teatro del Carro, in collaborazione con L’A.R.DI.S. – Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario – ha presentato presso l’Antico Oratorio del Carmine di Catanzaro, la rassegna “Omaggio a Leonida Rèpaci”.
Tre serate di mise en espace su uno dei più grandi autori del ‘900 italiano.
Rappresentazioni:
– Mercoledì 15 aprile ore 18,30 “Storia dei fratelli Rupe” (il Romanzo).
– Giovedì 16 aprile ore 18,30 “Sarmùra, l’acqua salata” (la Vita).
– Venerdì 17 aprile ore 18,30 “Calabria” (la Poesia).
La rassegna ha stimato innanzi tutto un dato fondamentale: far conoscere ai giovani il grande intellettuale calabrese, apprezzato non solo per avere scritto la monumentale “Storia dei fratelli Rupe”, ma per essere stato uno dei rappresentanti più alti e qualificati della cultura nazionale. Fondatore del premio letterario Viareggio, Rèpaci, l’ultimo romantico calabrese, (Palmi 1898 – Roma 1985), fu amico e collaboratore di Gramsci e redattore dell’Unità fino al 1926, quando sarà arrestato per attività antifascista. Autore di oltre cinquanta volumi di viaggi, teatro, saggistica, critica d’arte, polemica culturale e militanza politica, l’opera di Rèpaci si può definire autobiografica e si identifica soprattutto con la “Storia dei Rupe” (premio “Bagutta” 1932 e “Villa S. Giovanni” 1958), vicenda di una famiglia calabrese della media borghesia provinciale, che esprime il travaglio del tempo attraverso esperienze sociali, spirituali e psicologiche dei primi sessanta anni del Novecento.
Interpreti: Pino Michienzi, AnnaMaria De Luca, Luca Maria Michienzi, Rosa Elia, Vanessa Curto, Ketty Galiano. Scene e costumi: Mananà & Roby 4P. Musicisti: Angelo Pisani, Franco Eco, Bruno Tassone, Sergio Schiavone. Adattamenti e regia: Pino Michienzi.

Corrado Alvaro – La verità allo specchio

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

Corrado Alvaro – La verità allo specchio

Corrado Alvaro – La verità allo specchio

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

Nel 1995, la Compagnia debutta con questo recital elaborato e adattato da Pino Michienzi, che sintetizza in un’ora e trenta minuti la vita del più grande scrittore e giornalista calabrese: Corrado Alvaro (S. Luca 1895, Roma 1956), dalla nascita fino alla morte, rendendo così omaggio alla memoria del grande intellettuale nel centenario della nascita.
Tratto da diari, dalla corrispondenza, da critiche, saggi, teatro, romanzi e racconti, ripercorre l’itinerario di un uomo che racconta in una immaginaria intervista e con penetrante capacità di analisi suggestioni, aneddoti e incontri, sottolineati da una profonda onestà intellettuale che definì la sua vita. Infanzia, adolescenza, ricordo dei genitori, con l’onestà e la schietta intelligenza che lo ha sempre contraddistinto. Amore, la famiglia. Guerra ‘15-18, il fronte, l’esilio e poi ancora l’orrore della seconda guerra mondiale, che vede in trincea l’unico suo figlio, Massimo… Amarezza per la superficialità della politica, arrivismo dell’oggi. Una vita vissuta con sacrifici, con coerenza, raccontata con estrema lucidità a curiosi cronisti che vogliono saperne di più. Interlocutori attenti, che si augurano di non vedere emarginato, per ignoranza o disattenzione, l’enorme messaggio culturale e politico di un grande intellettuale europeo.

Circa venti le repliche tra il 1996 e il 2005 e anche in occasione del 48° e 49° anniversario della morte, a S. Luca, suo paese natale.

Voce umana

Voce umana

Voce umana

voce umana 02

Nel 1992, il Carro debutta con uno spettacolo liberamente ispirato al DIARIO DI EVA di March Twain, che racconta Adamo attraverso gli occhi di Eva.

E’ un’attenta analisi sul rapporto uomo-donna, esplorata con intelligente sarcasmo dal lucido ma anche passionale mondo femminile, che pur criticando l’uomo fino al suo totale annientamento, riesce tuttavia anche ad amarlo nella sua totalità, non fosse altro che per una condizione di complementarietà.
L’interpretazione e la regia sono di Anna Maria De Luca.

A me le zucchine mi piacciono… tr A f E late!

A me le zucchine mi piacciono… tr A f E late!

A me le zucchine mi piacciono… tr A f E late!

zucchine 01

È un testo divertente dove si incastonano affinità, competizioni, ironie, pregi e difetti di una coppia come tante. Di questo si compongono le immagini senza sosta proposte dai personaggi che si muovono all’interno della universale vicenda sentimentale in un continuo ripetersi senza soluzioni da millenni.
Rappresentato in Emilia Romagna, Val d’Aosta e in Calabria.
Oltre 40 recite.

Mamma mia chi stressssu!…

Mamma mia chi stressssu!…

Mamma mia chi stressssu!…

stressssu 10

“Mamma mia chi stressssu!…” è uno spettacolo comico con spaccati di vita identificabili nell’ambito della coppia, o meglio, di tante diversificate coppie che si avvicendano, ognuna con le proprie peculiarità e i propri limiti, evidenziati da un rocambolesco gioco di eccessi parossistici condotti con divertimento e leggerezza.

Emilio Argiroffi

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

Emilio Argiroffi

Emilio Argiroffi

I grandi serpenti miei amici

Compagnia di produzione Residenza artistica della Calabria

I GRANDI SERPENTI MIEI AMICI di Emilio Argiroffi, fornisce una cosciente visione europea sugli attuali gravi temi sociali, che spaziano dalla guerra alla droga, dalla insufficiente organizzazione dello Stato a Vermicino, alla condizione delle raccoglitrici di olive nella piana di Gioia Tauro.

Leggendo Argiroffi, ci vengono in mente autori come Allen Ginsberg, Dylan Thomas, Lee Masters. Poeta di estrema intelligenza e sensibilità ha lasciato testimonianze poetiche di enorme valore civile e morale.

Setta ottu nova e decia

Setta ottu nova e decia

Setta ottu nova e decia

commedia di Nino Gemelli
produzione Fondazione Politeama Catanzaro
adattamento e regia Pino Michienzi
musiche Nino De Santis orchestrazione Amedeo Lobello
violino Elisa Pizzi
costumi Angela Fidone
scene Giovanni Raja
cove giornalista Riccardo Giacoia
service Pino Procopio 
editing audio Francesco Passafaro
fonico Nello Zangari
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Il dialetto catanzarese, che riveste il tessuto sociale di un popolo e quindi il suo carattere, è tra le più qualificate e significative prerogative di Nino Gemelli, che disegna in questa commedia, con maestria e con pari equilibrio, virtù e vizi, senza preferenze che possano consacrare miti di campanile, come spesso accade a chi è innamorato della propria città.
Non esita il drammaturgo, a evidenziare i segni deboli di una cultura abbondante di sovrastrutture che ne intasano il pensiero, sostenuto da grossolana mentalità e protetto da discutibili tradizioni.


E il senso di questa scrittura teatrale, mette appunto in luce quanto un’ottusa vecchia assurda mentalità, possa mettere a rischio il sentimento d’amore di un figlio nei confronti di genitori distratti da materialità e grettezze paesane. La regia ne esalta i dialoghi e le atmosfere dense di antinomie, sottolineando con rigore di tempi comici e ritmi veloci, un’intelligente e sana ilarità.