MigraMenti SPAc, sabato 3 e domenica 4 maggio la Compagnia Teatro del Carro torna al Palazzo Gallelli di Badolato (Cz) con “Passi sulla mia testa” di Fabio Butera

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Si avvia a conclusione la programmazione di SPAc (South Performing and Acting), la rassegna ideata e realizzata da Teatro del Carro in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

Sabato 3 e domenica 4 maggio, alle ore 19:00, è infatti previsto lo spettacolo “Passi sulla mia testa” che andrà in scena nella suggestiva cornice di Palazzo Gallelli, a Badolato (Cz), grazie alla collaborazione con la Pro loco di Badolato Aps / Unpli Calabria che gestisce la struttura e che l’ha già messa a disposizione lo scorso novembre per la performance in cuffie silent – system “Racconti del terrore” di Settimo Cielo. Di Fabio Butera, diretto dallo stesso Butera insieme a Luca Michienzi, e prodotto dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi, “Passi sulla mia testa” ripercorrerà attraverso la voce del protagonista Francesco Gallelli, la storia di bruciante attualità di un gruppo di anarchici calabresi nella Chicago di inizio ‘900. Sulla scena, come in una sorta di “Giano bifronte”, si accavallano il tema della generazione che abbandona oggi la Calabria, con premesse simili a quelle dei protagonisti della storia, e il tema dei migranti che, arrivando sulle nostre coste, si scontrano con un clima simile a quello che trovarono all’arrivo in America i nostri nonni. All’inizio del XX Secolo, in migliaia erano i calabresi che emigravano: non era solamente una questione economica, in quanto ad andare via erano anche coloro che provenivano da famiglie agiate. Probabilmente la loro prospettiva di un’esistenza più fortunata era legata al miglioramento delle condizioni generali di vita, quasi che non fosse possibile ottenerle nella propria terra. Non era possibile coalizzarsi, organizzarsi, creare strategie di lotta efficaci, come se l’unica soluzione fosse quella di andarsene, per protesta. Ma i calabresi emigranti, giunti nei paesi di destinazione, riuscivano a costruire una strategia di lotta, nonostante una situazione che quasi certamente era più difficile di quella da cui partivano. All’interno di questo contesto, nella lingua feroce con cui si esprimevano, mista dell’inglese, dell’italiano e del dialetto antico delle origini, si è voluto ricostruire un frammento della storia di questi sovversivi rivoluzionari – così sono etichettati nei manuali di storia nordamericani. Nello spettacolo “Passi sulla mia testa”, la drammaturgia di Fabio Butera si basa su una poesia di Arturo Giovannitti – The Walker –, su tre frammenti poetici, in dialetto calabrese, di Michele Pane – Capitabussa, Forebandita, Azzarelleide – e su di un frammento di un articolo di Emilio Grandinetti. I tre, amici fraterni, parteciparono a diversi livelli alla lotta per l’emancipazione sociale e materiale della comunità italo-americana e dei lavoratori in genere. La traduzione di The Walker e l’adattamento delle poesie di Pane sono di Fabio Butera.

Biglietti

Intero € 5,00 

Under 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
prenotazionicarro@gmail.com 
prevendite online su diyticket.it

 

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OPEN CALL // LABORATORIO “GIOCO, SPAZIO E MOVIMENTO” condotto da Michele Monetta. Iscrizioni aperte fino al 30 aprile!

OPEN CALL // LABORATORIO “GIOCO, SPAZIO E MOVIMENTO” condotto da MICHELE MONETTA – Docente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma

RIVOLTO A massimo 24 attori/attrici, danzatori/danzatrici, registi/e, coreografi/e, performer, cantanti, artisti/e del figurativo, musicisti, allievi/e di teatro in formazione, studenti di conservatori, accademie e università, appassionati/e di teatro

QUANDO – 2, 3, 4 maggio 2025

DOVE – Teatro Comunale – Soverato (CZ)

Organizzato da Teatro del Carro e Spazio Scenico

DESCRIZIONE

GIOCO, SPAZIO E MOVIMENTO
Pedagogie corporee: Decroux, Barrault, Lecoq, Pagneux
Il Novecento è stato il secolo degli esercizi. Un esercizio ha all’interno gli stessi meccanismi drammaturgici di un testo teatrale, esso rappresenta un percorso di conoscenza dei mezzi espressivi dell’attore e del performer. Come in un testo teatrale, una storia o un racconto l’esercizio, che generalmente se ben condotto sviluppa oltre alla tecnica e il controllo anche l’immaginazione, insegna a pensare con l’intero corpo ed ha un inizio e una fine, ma il percorso tra questi due estremi si arricchisce di sorprese, cambiamenti e contrasti.
L’esercizio e il lavoro di partitura di un’azione rappresentano principalmente un lavoro su sé stessi, i cui risultati possono arricchire e alimentare la qualità dell’interpretazione e della presenza scenica. L’attore, per poter sviluppare ed evolvere il proprio gioco scenico, deve saper governare e guidare tre componenti che coesistono e convivono in lui: pensiero, emozione e forza.
 
PROGRAMMA
Grandi movimenti: il discobolo, La zattera
Solfeggio dei respiri
Arti figurative e movimento scenico
Elementi di Biomeccanica
Corpo, spazio e movimento
I 7 spazi drammatici
Gli spazi di relazione
I 4 elementi
La piramide espressiva=pensiero-emozione-forza
Coordinazione corporea e giochi di reattività
Partitura fisica
Letture da: J.Copeau, R. Laban, A.Artaud, E. Decroux, M. Soldati, J.L.Barrault, W. Shakespeare.
 
MICHELE MONETTA– cenni biografici
Allievo di Étienne Decroux, è un regista e un attore teatrale. Ha fondato a Napoli, con Lina Salvatore, l’I.C.R.A. Project, l’unica Scuola di Mime Corporel in Italia. Attualmente è docente all’Atelier Rudra-Béjart di Losanna, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma e alla Scuola del Teatro Nazionale di Napoli.
 
MODALITÀ D’ISCRIZIONE
La domanda di partecipazione dovrà pervenire inviando una email all’indirizzo prenotazionicarro@gmail.com entro le ore 18.00 di mercoledì 30 aprile, indicando:
nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza, n° telefonico, email, campo d’interesse (attore, performer, danzatore, coreografo, cantante, musicista, regista, artista del figurativo, studente di teatro, accademie e università, appassionato), breve motivazione.
L’iscrizione sarà completata solo al ricevimento del saldo della quota di partecipazione, da effettuarsi attraverso bonifico bancario, prima dell’inizio delle attività, secondo le modalità comunicate dalla Compagnia successivamente all’invio della richiesta di iscrizione del partecipante.
I partecipanti dovranno indossare abbigliamento comodo per il movimento e neutro (nero, grigio); scarpette da ritmica o danza jazz, o scarpe sportive leggere e flessibili; un bastone in legno o manico di scopa (in legno); occorrente per appunti.
 
LUOGO DELLE ATTIVITÀ
Teatro Comunale di Soverato (CZ), Via C. Amirante, 75
 
DURATA
3 giorni – 2, 3, 4 MAGGIO 2025
 
ORARI
Venerdì 2 dalle ore 17,30 alle ore 21,00
Sabato 3 dalle ore 10,00 alle ore 13,30 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Domenica 4 dalle ore 10,00 alle ore 13,30
 
QUOTA DI ISCRIZIONE A PERSONA
€ 90,00 prezzo intero
€ 75,00 prezzo ridotto per partecipanti UNDER 26
Offerta speciale: Se acquistato entro il 22 APRILE viene offerta la possibilità di partecipare al laboratorio al costo agevolato di € 75,00.
Numero di partecipanti: min 18 / max 24
Le spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico dei partecipanti.
 
REQUISITI
Rivolto ad attori/attrici, danzatori/danzatrici, registi/e, coreografi/e, performer, cantanti, artisti/e del figurativo, musicisti, allievi/e di teatro in formazione, studenti di conservatori, accademie e università, appassionati/e di teatro.
 
INFO e CONTATTI
TEL: 348.31.25.747 / 340.82.02.119
MAIL: prenotazionicarro@gmail.com
SITO: www.teatrodelcarro.it
FB: https://www.facebook.com/teatrodelcarro.it/
IG: https://www.instagram.com/teatrodelcarro/

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Voci dal sottosuolo V, ultimo appuntamento dell’edizione per la rassegna itinerante di teatro in emersione del Kollettivo Kontrora. Domenica 6 aprile al Teatro Silvio Vuozzo, Maria Teresa Guzzo in scena con “Giulietta è nella tempesta” 

Ultimo appuntamento per la quinta edizione della rassegna itinerante di teatro in emersione “Voci dal sottosuolo”. Il progetto ideato dal Kollettivo Kontrora insieme alla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo, si concluderà domenica 6 aprile alle ore 18:00, al Teatro Silvio Vuozzo, all’interno dell’Istituto comprensivo Spirito Santo, a Cosenza, che ospita da qualche tempo le attività del Kollettivo, grazie al prezioso sostegno da parte del dirigente Massimo Ciglio e del professore Andrea Bevacqua che hanno reso possibile la collaborazione.

A salire sul palco del Vuozzo ci sarà questa volta Maria Teresa Guzzo che presenterà un suo spettacolo, “Giulietta è nella tempesta”, arrivato secondo al concorso nazionale Nouvelle Saison 24-25, indetto dal Teatro Ivelise di Roma; è inoltre finalista al DOIT festival Drammaturgie oltre il teatro promosso dai Teatri Ygramul e Arma di Roma. Con audio a cura di Cristian Bitonti, la pièce è ambientata in uno scenario del dopoguerra in Italia, dove il progresso sembra fermarsi: Giulietta a causa delle sue disagiate condizioni economiche, non riesce a vivere liberamente il suo amore con Romeo. Una storia d’altri tempi, dove il suo destino appare comune a quello di altre donne e che la porterà ad un matrimonio per procura con uno sconosciuto in America. Giulietta è nella Tempesta è un’indagine sulla figura femminile ed il suo ruolo nella storia e nel presente, in uno spettacolo che si compone di movimento e di parola, dove parole a volte sono pianto, sussurro, canto. I personaggi escono dal corpo di un’unica attrice, sono allo stesso tempo tragici e ironici, in un’atmosfera surreale tali da lasciare il dubbio se siano veri o inventati dalla mente di Giulietta.

Inizio spettacolo ore 18:00
biglietti € 10,00 
Per info e prenotazioni:
3287834038 / 3394803433

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MigraMenti, sabato 5 aprile al Teatro Comunale di Badolato la compagnia Ucrìu in scena con “A(r)mo” di Tiziana Bianca Calabrò con Renata Falcone

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Penultimo appuntamento per la stagione di SPAc (South Performing and ACting), sabato 5 aprile alle ore 21:15 al Teatro Comunale di Badolato (Cz) andrà in scena “A(r)mo” a cura della compagnia Ucrìu e Teatro Proskenion di Reggio Calabria. Ad andare in scena sarà uno spettacolo di Tiziana Bianca Calabrò con protagonista Renata Falcone; la regia è di Basilio Musolino

Lo spettacolo racconta del cimitero di Armo, dove sono sepolti i migranti morti in mare. Carmen è davanti alla tomba di un ragazzo senza nome da lei ribattezzato Carlo Alberto, come l’innamorato suo di tanto tempo fa, e sgrana come un rosario i ricordi di tutta una vita: «Te l’ho mai raccontata la storia di Carlo Alberto mio? E Sì. Ogni volta che vengo te la racconto. Lo so. Ma voi morti c’avete la pazienza dell’ascoltare, come la Madonna del Carmelo». 

Mentre dà forma al passato e ai fantasmi che lo abitano, Carmen tesse un intreccio di mancanze, di storie di povertà e ingiustizie, di dolore e perdite. A intersecarsi tra le parole, il cimitero di Armo e le presenze mute dei morti, confortati in un paradosso quasi esistenziale, dall’amorevole cura di Carmen, in un rimbalzo continuo tra passato e presente, tra le storie minute dei piccoli della terra e la Storia impietosa dei migranti che sembra ripetersi sempre, pur cambiando geografia e volti.

«Fin dalle prime letture del testo e nelle successive prove – si legge nelle note di regia -, nasceva in noi la volontà di evitare lo sfruttamento del dolore e del dramma dei migranti cercando invece di restituire loro la dignità di persone, smettendo di considerarli numeri e statistiche e cominciando a chiamarli per nome, rendendoli immortali attraverso il ricordo delle loro storie. Il corpo e la voce dell’attrice in scena si trasformano nel corpo e nelle voci di coloro che, costretti per la sopravvivenza ad abbandonare terra e affetti, non ce l’hanno fatta e ora giacciono in fondo al mare. E proprio in fondo al mare la protagonista li vede in un incubo che si ripete nelle notti di Armo». 

«Carmen, donna del sud, ribelle, forte e capace di tenere testa a chiunque le si metta contro  prosegue Musolino -, racconta del suo grande amore emigrato in “America” e lì morto a causa di un incidente in miniera. Neanche lei ha avuto un corpo da piangere e a cui donare un ultimo saluto e questo la accomuna ai tanti amori che in Africa e nei paesi più poveri dell’Asia sono sospesi, in attesa di una chiamata che possa liberarli dalla pena. La scenografia scarna, ma che prende vita grazie alle azioni di Renata Falcone, diventa in alcuni momenti essa stessa protagonista capace di raccontare e materializzare le storie che in scena si vivono. Il colore ambra domina la scena, rievocando paesaggi desertici, ma anche la luce particolare che colpisce il cimitero di Armo nei pomeriggi di sole».

Lo spettacolo è realizzato con la collaborazione di Vincenzo Mercurio, i costumi sono di Alessia Forotti, le luci di Antonella Bellocchio. 

Ricordiamo che SPAc (South Performing and ACting) è una rassegna ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

Biglietti

Intero € 10,00 

Under 30 / Over 65 € 7,00 

Scuole di teatro e danza € 5,00

Under 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
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MigraMenti, venerdì 21 marzo alle 21:00 al Teatro Comunale di Badolato appuntamento con la danza contemporanea di OperaBianco in scena con “Trickster”

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È tempo di danza dalle parti di Badolato. Il prossimo appuntamento della stagione di SPAc (South Performing and ACting) – ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti -, è infatti con la danza contemporanea di OperaBianco e PinDoc che venerdì 21 marzo, con inizio alle ore 21:00, presenteranno la performance “Trickster”, ideato e diretto da Vincenzo Schino con coreografie di Marta Bichisao. Un danzatore, Luca Piomponi, solo in scena, si divincola tra citazioni cinematografiche e digitali, di natura e qualità diverse, con un focus su un’intera scena del film del 1921 “The Playhouse”, in cui Buster Keaton interpreta una scimmia che imita dei clichés del comportamento umano. La danza è costruita attraverso un collage di materiali plurali e multiformi, i cui attraversamenti imprevedibili dispongono il corpo in uno stato di costante domanda. La qualità fisica è nutrita dalla pittura sensuale e cinetica di Francis Bacon. Il ritratto che ne emerge in primo piano è un corpo abitato, animato dal dialogo continuo e serrato tra la propria specificità anatomica e gli inviti, quasi acrobatici, delle partiture.  Questo lavoro interpella il “trickster”, figura liminale tra il mondo degli uomini e quello degli dei. Nel presiedere i confini delle città, delle regole e della vita sociale, contemporaneamente ne confonde le distinzioni. Il trickster rovescia sensi e significati e nel distruggere crea, o meglio ricrea, in una posizione mai dominante, ma sempre laterale, duplice e dialogica.

«Guardando F. Bacon ho la sensazione che il corpo sfugga – spiega Schino nelle sue note -. Anche Buster Keaton sfugge mentre cade, sfugge perché cade. A cosa sfugge? Alla sua presenza. È inafferrabile. Non ha una forma perché appena si sistema in una, è sorpreso da un’emergenza che gli chiede di assumerne un’altra. Il corpo si scioglie, cola, è mosso, fugge allo sguardo, la sua cinetica non è contenibile in un’anatomia. È un corpo posseduto da forze. L’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Arrivano pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web, dell’archivio del cinema, della pellicola trasformata in digitale, e tutto questo diventa carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Diventa la vita di un animale davanti a me che guardo. Questo corpo umano diventa esso stesso il montaggio». 

OperaBianco è un gruppo di ricerca artistica fondato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino, regista e artista visivo. Dal 2006 sceglie l’universo teatrale per esplorazioni multilinguistiche tra danza, performing art, arti visive e video. La poetica di OperaBianco si compone alla confluenza di personali declinazioni e sovrapposizioni tra questi linguaggi. La ricerca coreografica è segnata dall’attenzione all’origine somatica del movimento e fa uso di elementi estetici minimalisti. La cultura cinematografica e letteraria, assieme a uno sguardo trasversale sulle arti visive, interviene nel disegno registico con una rete di riferimenti e citazioni esplicite. In particolare, nella composizione della scena, la pluralità simultanea di azioni evoca i movimenti della cinepresa: un continuo passaggio tra la scala del primo piano e quella del campo lungo, tra il ritratto e il paesaggio. In spazi deputati e non, inventa una scena aperta per drammaturgie complesse: esperienze immersive che sfidano la forma consueta di fruizione offrendo al pubblico posture e punti di vista alternativi.  Nella storia artistica di OB è centrale la dialettica tra il comico e il tragico, riflessa nella figura del clown che si fa metafora del rapporto tra performer e scena, tra umano e universo.

Biglietti

Intero € 10,00 

Under 30 / Over 65 € 7,00 

Scuole di teatro e danza € 5,00

Under 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
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Voci dal sottosuolo V, domenica 16 e lunedì 17 al Teatro Valente di Corigliano

Dopo il successo al Teatro Vuozzo dell’Istituto Comprensivo Spirito Santo, a Cosenza, di “Hamlet in pieces” di e con Ernesto Orrico, la quinta edizione della rassegna di teatro in emersione “Voci dal sottosuolo” è pronta a recuperare, nella sua sessione a Corigliano Rossano, le date di “Contr_Ora”.

Domenica 16 e lunedì 17 marzo al Teatro Valente, nel centro storico di Corigliano, saranno infatti proposte le due recite dello spettacolo firmato dallo stesso Kollettivo Kontrora, che ha ideato il progetto Voci dal sottosuolo insieme alla compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo, che erano state programmate per lo scorso gennaio, ma rinviate a causa del maltempo e dell’allerta di quei giorni e che nei fatti chiuderanno la sessione di Corigliano Rossano, realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Corigliano Rossano.

Opera prima del Kollettivo, diretta da Francesco Aiello, scritta da Giovan Battista Picerno, con Francesco Aiello e Maria Canino, lo spettacolo racconta proprio di “Controra” che nell’Italia del Sud e nel Mediterraneo, identifica le prime ore dopo mezzogiorno, considerate cariche di virtualità magiche da cui è bene tenersi a debita distanza, ma che qui è una donna rinchiusa in casa da un tempo indefinito, succube della propria vergogna, dimentica del proprio passato.

A peggiorare la situazione di Controra, un uomo: da principio è solo un’interferenza proveniente dalla tv, man mano diventerà una presenza sempre più ingombrante e materica. In conseguenza a tale invasione nella mente di Controra prenderà corpo uno spettro, la rivoluzione. Rivoluzione in questo caso significherà tendere un assalto alle parti di sé cristallizzate e non aperte al cambiamento. Il disegno luci dello spettacolo è di Jacopo Andrea Caruso, la tecnica è affidata a Francesco Palmiero, e le musiche originali sono di Nafta Punk.

Il Kollettivo Kontrora è un collettivo di artisti che prende forma nel 2020 durante la pandemia, e nasce dall’esigenza di portare in scena i materiali che, fino a quel momento, erano circolati fra i membri del gruppo in forma scritta.

Inizio spettacoli ore 20:30
biglietti € 10,00 
Per info e prenotazioni:
3287834038 / 3394803433

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MigraMenti, sabato 8 marzo al Teatro Comunale di Badolato Muchas Gracias Teatro con “Lei Lear”, uno spettacolo a metà tra la comicità classica e la sperimentazione contemporanea

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Riparte con uno Shakespeare rivisitato la stagione di SPAc (South Performing and ACting), ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

Ad andare in scena sabato 8 marzo – alle ore 21:15 –, è infatti “Lei Lear”, spettacolo vincitore del Premio PimOFF per il teatro contemporaneo 2021, del Festival Inventaria 2021 e semifinalista di In-Box 2022, con menzione speciale, di e con Chiara Fenizi e Julieta Marocco che ne curano la regia insieme ad André Casaca. Prodotto da Scarti e Teatro C’Art, Lei Lear è il terzo lavoro della compagnia Muchas Gracias Teatro, fondata da Fenizi e Marocco nel 2018 a Firenze, dopo un lungo e eterogeneo percorso teatrale realizzato dalle artiste sul territorio europeo e sudamericano. Lei Lear è uno spettacolo singolarissimo che la direzione artistica di MigraMenti non ha voluto lasciarsi sfuggire: «Immaginiamo che due immarcescibili personaggi shakespeariani siano condotte, dalla mano di due creatrici contemporanee senza scrupoli, all’assurdo universo di Samuel Beckett – si legge nella presentazione dello spettacolo -. Che cosa potrebbe succedere? Che strana metamorfosi subirebbero i loro nitidi profili, i loro brillanti discorsi, le loro tragedie, il loro destino? Questo peculiare duo nobilesco di indole maligna, ha trasformato il suo moto decoroso in una impeccabile coreografia profana, e i suoi pomposi soliloqui in una specie di dialogo “unisonico” e mancato». «Forse hanno accettato che le risposte non siano mai arrivate? Hanno, chissà, portato al limite la massima dell’attuale società dell’immunizzazione, cancellando la presenza dell’Altro? Ma che domande difficili! E loro non sono interessate a rispondere, hanno altro da fare. Cosa? Cercano un assassino. Cospirano con il pubblico. Scappano da un temibile Padre e da antichi fantasmi. Insegnano a uccidere il nemico, a capire le strategie del loro enigmatico autore e fanno un bel balletto. Fanno ridere!». 

“Lei Lear” è uno spettacolo cacofonico, un volo ribelle e irriverente su alcuni elementi della narrativa di Re Lear, dal punto di vista delle sorelle malvagie, Goneril e Reagan, all’interno di una cornice beckettiana e clownesca. Un gioco scenico ibrido, contemporaneo, e qui, la loro tragedia, che sommata al tempo è sempre uguale a commedia, è proprio quella di ritrovarsi in un luogo estraneo e, chissà, senza futuro. Sembra serio, ma è solo un gioco. Tra la comicità classica e la sperimentazione contemporanea, Muchas Gracias crea e produce spettacoli che partono sempre da una ricerca sulle potenzialità creative, drammaturgiche e sovversive delle figure teatrali comiche, e sulla forza della comicità come mediatrice tra il performer e lo spettatore. Alle sue fondatrici, due donne premiate, simpatiche e un po’ esibizioniste che si dedicano al teatro dall’inizio del secolo, piacciono le frasi ad effetto e le domande trascendentali, come: “la risata è un’efficace termometro dei sintomi sociali”; “il palco, il crocevia ideale per l’esplorazione dei paradossi contemporanei”; “la platea, il perfetto ricettacolo di scoperte inaspettate e necessarie” e per concludere: “ma, che cosa stiamo facendo?!”.

Biglietti

Intero € 10,00 

Under 30 / Over 65 € 7,00 

Scuole di teatro e danza € 5,00

Under 19 € 3,00

 

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
prenotazionicarro@gmail.com 
prevendite online su diyticket.it

 

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Voci dal sottosuolo V, riparte a Cosenza la rassegna itinerante di teatro in emersione del Kollettivo Kontrora

Mentre prosegue la leg di Corigliano Rossano (Cs) che recupererà i prossimi 16 e 17 marzo al Teatro Valente lo spettacolo “Contr_Ora”, rinviato a causa del maltempo, “Voci dal sottosuolo” la quinta rassegna itinerante di teatro in emersione realizzata dal Kollettivo Kontrora, che ha ideato il progetto insieme alla compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo, ritorna a Cosenza al Teatro Silvio Vuozzo, all’interno dell’Istituto comprensivo Spirito Santo. Dopo il successo dell’anteprima di dicembre con il collettivo ConIMieiOcchi in scena con “La donna che ride”, Voci dal sottosuolo è pronto infatti ad entrare nel vivo della programmazione con tre appuntamenti a partire da quello di giorno 2 marzo con Teatro Rossosimona in “Hamlet in pieces” di e con Ernesto Orrico.

La programmazione proseguirà il 23 marzo con “Contr_Ora”, prodotto da Teatro del Carro, opera prima dello stesso Kollettivo Kontrora, diretto da Francesco Aiello e scritto da Giovan Battista Picerno; e si concluderà il 6 aprile con “Giulietta è nella tempesta” di Maria Teresa Guzzo.
Ad aprire la programmazione, come si diceva, ci sarà “Hamlet in pieces. Materiali per Orazio, un computer e altre macchine” di Teatro Rossosimona. È proprio Orazio, nelle vesti di uno stralunato cantastorie, ad armeggiare  tra microfoni, amplificatori, interruttori, effetti elettronici: non ha bisogno di maestranze efficienti e nascoste, di tecnici solerti e servitori accondiscendenti. Gli spettri della tragedia scespiriana escono dal suo computer, archivio di musiche, voci, ambienti e rumori. Il suo raccontare la causa di Amleto va avanti tra tagli e salti, confondendo tempi e luoghi, alludendo e dimenticando, riassumendo e cambiando. Cosa succede a Elsinore? Dove si trova Elsinore? In Danimarca o in Calabria, forse.
Amleto è una tragedia di vendetta e sangue, di dubbio e azione, un gioco di incastri e svelamenti che nella contemporaneità si presta alla frammentazione, al ritornello, alla dimenticanza, alla sparizione; è un pièce che va inevitabilmente a pezzi.  Interfaccia visiva sono le grandi e materiche pagine sulle quali campeggiano figure che alludono ai personaggi della tragedia, segni essenziali, ganci alla memoria o all’immaginazione, presenze fantasmatiche che si animano con un notturno ritmo di una drum machine, un metallico messaggio vocale, uno stralcio di notizia passata alla radio. Orazio, inesausto cantastorie, continua ad interrogarsi sul “che fare?”, continua ad agitarsi nell’eterno dubbio umano “To be or not to be: vivere o morire, uccidere o… cos’è il contrario di uccidere?”.
“Hamlet in pieces” è  firmato e interpretato da Ernesto Orrico; le musiche originali sono di Massimo Palermo, i disegni in scena di Raffaele Cimino, le luci di Jacopo Caruso, direttore di produzione è Lindo Nudo, produzione Teatro Rossosimona. Lo spettacolo è realizzato con la collaborazione artistica di Vincenza Costantino e Manolo Muoio.

Inizio spettacoli ore 18:00
biglietti € 10,00 
Per info e prenotazioni:
3287834038 / 3394803433

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